I volontari, il motore dell’evento

I volontari sono il motore nascosto ma potente di queste World Series. Fra i più attivi troviamo Giuseppe, con il quale scambiamo qualche impressione.

World Series Lignano 2022
Photo: Pietro Rizzato © 2022
www.pietrorizzato.com

 

Buongiorno Giuseppe, a che titolo sei coinvolto nell’organizzazione dell’evento?

Mi sono messo a disposizione come volontario con l’obiettivo di conoscere meglio il mondo del nuoto paralimpico per poterlo promuovere più efficacemente nella mia comunità, dove ricopro il ruolo di consigliere comunale delegato all’aggregazione e alle politiche giovanili.

 

Per quale motivo hai deciso di metterti a disposizione del Comitato organizzatore?

Questo evento paralimpico non è solo importante a livello nazionale, bensì anche a livello internazionale, e ciò lo si intuisce dalla partecipazione di centinaia di atleti provenienti da decine di Nazioni del mondo. Trovo che lo sport paralimpico non si possa considerare solo come una competizione, positiva, tra atleti, bensì anche una competizione con sé stessi. Ho avuto modo di conoscere questa nuova prospettiva un anno fa attraverso l’amicizia con Antonio Fantin, campione pluripremiato di nuoto paralimpico, e devo a lui, senza ombra di dubbio, la maggior sensibilità che oggi ho acquisito.

 

Che sensazioni ti porti a casa da queste World Series?

È un insieme di emozioni che difficilmente riesco a descrivere, torno a casa più consapevole di quanto, indipendentemente dalla propria condizione, si possa fare qualcosa di straordinario. Inoltre sento il dovere morale e il piacere di dover contribuire alla promozione di questo sport, che mi sta giorno dopo giorno sempre più appassionando.

Croce Rossa Italiana, partner fondamentale per la manifestazione

Croce rossa_wpsItalia_lignanosabbiadoro_worldseries

Un elemento fondamentale per l’organizzazione di questo evento è il Covid management, per garantire ad atleti, tecnici, ufficiali gara, volontari di muoversi in piena sicurezza all’interno del Villaggio e della piscina. Ne parliamo con Cristina Cerutti, presidente del comitato di Udine della Croce Rossa Italiana che fornisce l’indispensabile servizio tamponi.

 

Potete raccontarci la vostra esperienza come partner a tutti gli effetti di questo evento?

La soddisfazione più grande è vedere tutte queste ragazze e ragazzi così impegnati e sapere di averli messi in condizione di concentrarsi sulle loro gare avendogli creato intorno un ambiente sicuro. Noi effettuiamo sia tamponi rapidi, che danno un responso istantaneo, sia tamponi molecolari, che richiedono una maggiore attesa ma garantiscono un periodo più lungo di copertura. Oltre naturalmente a fornire l’assistenza sanitaria, sotto la regia del responsabile della centrale operativa Lorenzo Nicodemo.

 

Anche la Croce Rossa Italiana è un’organizzazione che poggia su un’ampia base di volontariato. Questi due anni di pandemia hanno reso più difficile il reclutamento?

In realtà, dopo i momenti iniziali di smarrimento, durante la pandemia abbiamo osservato una grande crescita nel numero e nella coesione dei volontari: che si trattasse di interventi di pronto soccorso o di consegne di farmaci e medicinali, la risposta è stata straordinaria.

 

Le cronache di questi giorni lasciano supporre che purtroppo ci sarà sempre maggiore necessità di interventi da parte vostra. Cosa può consigliare a chi desidera entrare in contatto con la vostra associazione?

È molto semplice: rivolgendosi al comitato territoriale più vicino o accedendo a gaia.cri.it, il nostro portale dedicato ai volontari aspiranti ed effettivi, dove potranno scoprire il corso di formazione più vicino.

Day 2

Anche nella sessione del sabato mattina è il Brasile ad avere il controllo delle operazioni: segnano i nuovi record americani José Ronaldo da Silva (100 dorso S1, 3.02.68 abbassando il proprio record precedente di 3.03.18), Joao Pedro Brutos de Oliveira (100 rana SB14 1.05.57, migliorando il precedente limite del compagno di squadra Gabriel Bandeira 1.06.31), Gabriel Geraldo Dos Santos Araujo (50 stile libero S2 55.45, precedente 55.52).

 

Da segnalare i record italiani di Said Hessan Karim Gouda nei 100 dorso S11 (1.15.41), Cika Adlin (100 dorso S10 Ragazze, 1.31.61), Giorga Coruzzi (100 dorso S8 Ragazze, 1.39.10), Giorgia Fotia (50 rana S6 Ragazze, 42.59), Gaia Mercurio (100 rana SB8 Juniores, 1.56.50), Massimo Resta (100 rana SB7, 1.35.03), Leonardo Santinelli (100 rana SB11 Esordienti, 2.04.94), Margherita Sorini (50 rana S10 Juniores, 32.15),

 

Dopo un day 1 monopolizzato dagli atleti brasiliani, la seconda giornata vede una maggiore alternanza sul podio. Nelle finali A assolute Simone Barlaam si impone nei 100 dorso (S9, 1.02.98) mentre la gara femminile è appannaggio dell’inglese Poppy Maskill (S14, 1.09.12).

Nei 100 rana maschile oro per il colombiano Carlos Serrano Zarate (SB7, 1.11.53), argento e record americano per il brasiliano Joao Pedro Brutos de Oliveira (SB14, 1.04.93), fra le donne vince la spagnola Michelle Alonso Morales (SB14, 1.15.72).

Nei 50 stile libero, si impongono fra i maschi Gabriel Geraldo dos Santos Araujo (BRA) a suon di record americano (S2, 53.08) davanti alla coppia azzurra Stefano Raimondi (S10, 23.80) e Simone Barlaam (S9, 24.88); fra le donne Mariana Ribeiro (BRA, S9, 28.58).

Nella gara conclusiva dei 50 rana arriva un altro oro per l’Italia con Efrem Morelli (SB3, 50.15) mentre fra le donne vince Patricia Pereira dos Santos (BRA, SB3, 1.01.71).

 

Ad oggi nel corso della manifestazione sono stati stabiliti 10 record americani, 4 record italiani assoluti e 19 record italiani giovanili.

Il medagliere vede saldamente in testa il Brasile con 10 ori 5 argenti e 5 bronzi, seguito dall’Italia (6-4-4) e dalla Colombia (1-2-0).

Guarda il video del secondo giorno World Series Lignano Sabbiadoro 2022

Intervista al classificatore internazionale Hanoch

Come sta andando questa tappa italiana delle World Series?

 Mi trovo molto bene qui a Lignano, e in Italia in genere. La location è molto confortevole, con tutte le strutture e i servizi a portata di mano. È un periodo dell’anno un po’ strano, con la città deserta e le attività chiuse, ma per allenarsi e per classificare le condizioni sono ottimali.

 

Lei è uno dei classificatori internazionali più esperti. Come ha visto crescere il nuoto paralimpico in questi anni?

 Come ex nuotatore, sono molto felice di vedere che tutto si sta sviluppando per il meglio: gli atleti si allenano meglio, sono più concentrati, c’è più denaro per le società e per gli atleti, e questo è importante perché gli consente di perseguire meglio la loro carriera sportiva. I Comitati paralimpici internazionali (IPC) e nazionali (NPC), e gli stessi governi, devono sostenere questi atleti, che rappresentano le proprie nazioni. Naturalmente ci sono ancora delle cose da sistemare, ma nel complesso sono molto felice della direzione che abbiamo preso.

 

La pandemia di Covid ha influito sul tuo lavoro di classificatore?

 Noi classificatori dobbiamo continuamente viaggiare in tutto il mondo, e ogni paese ha adottato le proprie regole. Noi dobbiamo adattarci e rispettarle. A volte è necessario eseguire dei test durante i transiti, a volte non si trovano voli diretti per la propria destinazione… È difficile, e quando arrivi a destinazione ci sono altre regole, e ci si infila in una bolla. Da questo punto di vista le Paralimpiadi di Tokyo sono state un test severo. Naturalmente sarebbe più piacevole muoversi in un ambiente senza vincoli. N

Complessivamente, negli ultimi due anni abbiamo avuto meno occasioni per classificare, e questo non è un bene.

 

Come sei diventato classificatore?

 Questa è una domanda interessante. Io sono stato un nuotatore, e ho scelto di fare questo lavoro a beneficio dei nuotatori. So che la classificazione è una questione molto delicata, e cerco di rassicurare gli atleti che so quello che faccio, che sono lì per loro e che conosco la materia meglio di chiunque altro. Lo faccio per loro. Lavoro per creare un contesto il più possibile equo. È un compito molto difficile. A volte la gente non lo capisce: noi siamo dei volontari, togliamo del tempo alla nostra professione e alle nostre famiglie, ma continuiamo a farlo per amore dello sport.

Intervista al presidente COL

Anche nella sessione del sabato mattina è il Brasile ad avere il controllo delle operazioni: segnano i nuovi record americani José Ronaldo da Silva (100 dorso S1, 3.02.68 abbassando il proprio record precedente di 3.03.18), Joao Pedro Brutos de Oliveira (100 rana SB14 1.05.57, migliorando il precedente limite del compagno di squadra Gabriel Bandeira 1.06.31), Gabriel Geraldo Dos Santos Araujo (50 stile libero S2 55.45, precedente 55.52).

Da segnalare i record italiani di Said Hessan Karim Gouda nei 100 dorso S11 (1.15.41), Cika Adlin (100 dorso S10 Ragazze, 1.31.61), Giorga Coruzzi (100 dorso S8 Ragazze, 1.39.10), Giorgia Fotia (50 rana S6 Ragazze, 42.59), Gaia Mercurio (100 rana SB8 Juniores, 1.56.50), Massimo Resta (100 rana SB7, 1.35.03), Leonardo Santinelli (100 rana SB11 Esordienti, 2.04.94), Margherita Sorini (50 rana S10 Juniores, 32.15),

Con qualche difficoltà riusciamo a intervistare l’indaffaratissimo presidente del Comitato organizzatore locale (COL) Daniele Zotti, da questa edizione subentrato a Francesco Bettella.

 

Come si vive questa manifestazione dal ponte di comando?

Per me non è cambiato molto, faccio parte del Comitato dalla prima edizione del 2018 e quindi so bene quali sono le cose da fare. Certamente ora ho maggiori responsabilità, ma potendo contare su un grande team sono tranquillo e fiducioso che proseguirà tutto bene. Siamo tutti molto felici del gran numero di partecipanti, che ci ha francamente sorpreso. In particolare non ci aspettavamo così tanti atleti stranieri in un periodo ancora di pandemia. Evidentemente abbiamo lavorato bene gli anni scorsi e le squadre ci hanno dato fiducia.

 

La macchina organizzativa sta funzionando perfettamente. Con quanto anticipo si organizza una manifestazione di questo genere?

Un anno intero. Prima ancora di concludere l’evento si inizia già a pensare all’edizione successiva. Le operazioni concrete iniziano sei mesi prima.

 

Un elemento fondamentale per la riuscita dell’evento sono i volontari. Come vi adoperate per reclutarli? La grande visibilità che ha acquisito il nuoto paralimpico negli ultimi anni vi ha agevolato in questo?

Nelle prime edizioni abbiamo avuto un grande supporto dalle scuole, che è purtroppo venuto a mancare con la pandemia. Oggi facciamo affidamento prevalentemente sugli amici e conoscenti che gravitano intorno alle nostre piscine e che sono il cuore pulsante della manifestazione. Senza i volontari non saremmo niente. È certamente vero che l’esposizione mediatica ha avvicinato al nostro mondo molte persone e aziende che prima non saremmo riusciti a intercettare.

 

Siete riusciti a realizzare tutto quello che avevate in mente o avete dovuto rinunciare a qualcosa? E cosa vi piacerebbe fare di più o meglio nella prossima edizione?

Sulla base delle risorse disponibili abbiamo realizzato tutti gli obiettivi che ci eravamo posti. Certo, con maggiori risorse si potrebbe migliorare ulteriormente l’evento e la pandemia ha imposto alcune restrizioni, ma siamo già molto soddisfatti così: le gare si svolgono con puntualità e garantendo il rispetto dei protocolli e la piena sicurezza di tutti i partecipanti.

 

La passione è il motore di tutto. Quando si spengono gli ultimi riflettori, cosa ti lascia questa manifestazione?

Tantissimo. Il calore degli atleti, la soddisfazione di vedere sempre più interesse intorno al nostro movimento, conoscere sempre più ragazze e ragazzi che escono di casa e scoprono lo sport paralimpico. Qui siamo tutti volontari, che prendono ferie dal lavoro e coinvolgono l’intera famiglia nell’organizzazione dell’evento, ma non c’è dubbio che ne vale la pena. È una gioia che non si può esprimere a parole.