Nella pausa pomeridiana della terza e ultima giornata delle Para Swimming incontriamo il giudice arbitro della manifestazione, un ruolo importante e delicato.
Buongiorno Daniele, a manifestazione quasi conclusa qual è il suo bilancio in qualità di capo degli ufficiali di gara?
Direi molto bene. Innanzi tutto è una manifestazione che ci riporta alle consuetudini di prima della pandemia, sia come numero di atleti sia come tempi di svolgimento. Vediamo tante atlete e atleti che nuotano, con prestazioni tra l’altro di assoluto rilievo: record mondiali, nazionali, continentali che non lasciano il tempo di annoiarsi. Noi ci stiamo divertendo e speriamo che si stiano divertendo tutti.
Dal un punto di vista di chi deve garantire il rispetto del regolamento, quali sono le peculiarità di una gara di nuoto paralimpico?
La base è la perfetta conoscenza del Regolamento tecnico della Federazione internazionale di nuoto (FINA), che tra l’altro le manifestazioni paralimpiche ci permettono di approfondire ulteriormente: gli adattamenti tecnici ai quali sono costretti molti di questi atleti ci obbligano a un’attenzione ancora maggiore ai dettagli. Per gli stili più tecnici, rana e farfalla, sono poi previsti degli aggiustamenti che consentano a tutti di competere, e direi che certamente le prove nuotate in questi due stili sono quelle che maggiormente ci mettono alla prova.
Come e perché si sceglie di diventare Ufficiali di gara del nuoto paralimpico?
Iniziamo dalla risposta più facile: il come. Bisogna innanzitutto entrare nel Gruppo ufficiali gara (GUG) della Federazione italiana nuoto: ogni Comitato regionale organizza almeno un corso ogni anno, e tutte le informazioni vengono pubblicate sul sito www.gugnuoto.it.
Successivamente è prevista una formazione specifica generale sul nuoto paralimpico, il livello successivo è la formazione come giudice internazionale che prevede quattro giorni di lavoro in aula sulla teoria e una parte pratica applicativa in piscina.
La risposta al “perché?” è: per lo sport. In questa piscina si vede lo sport vero. Si vedono tutta la fatica e il lavoro dei ragazzi, dei tecnici e delle loro famiglie e noi siamo qui per loro, per consentirgli di raccogliere tutto ciò che hanno seminato.
JULIA NUZUM, UFFICIALE DI GARA INTERNAZIONALE
Buongiorno Julia, come e perché si diventa ufficiali di gara per il nuoto paralimpico?
Per diventare giudici internazionali è necessario seguire un corso organizzato dalla World Para Swimming, nel nostro caso a Berlino nel 2016, che prevede una parte teorica e una applicativa sul campo gara. Le motivazioni cambiano da persona a persona, nel mio caso è stata una scelta per “amore”. Amore per questo sport, per questo genere di manifestazioni, per l’equa competizione. Io lavoro con la disabilità da quando ho quattordici anni, quindi immagino di avere una buona predisposizione.
Che criticità si incontrano nella gestione di una manifestazione?
A livello nazionale l’ostacolo più difficile da superare è l’accettazione diffusa della disabilità e quindi la selezione del personale. Ci sono molto colleghi che semplicemente “non se la sentono”. Per questo insieme alla FINP abbiamo recentemente formato un ufficiale di gara per ciascuna regione, che sarà a sua volta delegato alla formazione di nuovi colleghi e, soprattutto, a incentivare la conoscenza del nostro ambiente. Se tanti aspiranti giudici frequentassero le nostre manifestazioni e parlassero con i nostri atleti, tutte le perplessità scomparirebbero. A livello internazionale questo problema è molto meno evidente, anzi direi che c’è solo tanto entusiasmo.
Quanto bisogno c’è in Italia, oggi, di ufficiali di gara?
Tantissimo, specie dopo questi due anni di pandemia durante i quali l’organico è diminuito perché molti colleghi non gradiscono indossare per ore una mascherina nel microclima di una piscina, o perché sono impauriti dai luoghi affollati. Fortunatamente il movimento sta crescendo e con vari campi gara attivi in ogni weekend servono forze nuove.
A beneficio degli indecisi, puoi dirci per quale motivo si sceglie di diventare ufficiale di gara paralimpico e, nel caso, a chi rivolgersi per maggiori informazioni?
È un’esperienza meravigliosa che bisogna fare almeno una volta per poi decidere a ragion veduta. Il punto di riferimento è certamente la Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, che sul proprio sito web ha un’area dedicata alla formazione, formazione che è alla base di tutto: si può diventare tecnici (istruttori o allenatori), classificatori, giudici. Si possono poi seguire i percorsi internazionali che sono ancora più divertenti e affascinanti.